"Ho capito subito che la pista era la mia disciplina" - Intervista a Jonathan Milan
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"Ho capito subito che la pista era la mia disciplina" - Intervista a Jonathan Milan

Intervista al 19enne di Buja che un mese fa è stato un assoluto protagonista ai Mondiali su pista a Berlino, rivivendo con lui quei momenti di gioia

Foto dal profilo Facebook

Così, a prima vista scorrendo un paio di dati, lo si potrebbe definire un gigante, con i suoi 194 centimetri di altezza e il 46 di piede. E invece, appena lo si guarda sfrecciare in sella alla sua bicicletta dentro un velodromo, sembra una macchina perfetta, una figura unica che unisce uomo e mezzo, e lo si potrebbe vedere per ore e ore. Sembra quasi un treno che non prevede fermate, così come dimostra la media pazzesca per un ragazzo di soli 19 anni che ha fatto registrare percorrendo i 4 chilometri dell'inseguimento individuale: 58,81 chilometri all'ora. Praticamente riuscirebbe ad andare da casa sua a Buja fino a Gorizia o a Pordenone in un'oretta, mica male!

Dopo una bellissima vittoria al Track Cycling Challenge di Grenchen, il talento di Jonathan Milan è finalmente sbocciato ai Campionati mondiali di pista che si sono svolti a Berlino circa un mese fa. Un talento puro e cristallino, già preannunciato da Roberto Bressan, presidente del Cycling Team Friuli (squadra con cui Jonathan corre su strada) e adesso "coccolato" anche dai ct Marco Villa e Davide Cassani.


Un mese fa sei stato protagonista di un mondiale incredibile, portando a casa il bronzo nel quartetto e il quarto posto conquistato nell'inseguimento individuale. Raccontaci le tue impressioni e le emozioni che hai provato in quei momenti.

© Foto di SWpix

Sono stato partecipe di questo bronzo mondiale, direi più che meritato, sudato e cercato. Le mie impressioni appena finita la prova con il quartetto sono state di incredulità, stupore e ovviamente di grandissima soddisfazione. Incredulità per quello che era appena successo e, di quello che eravamo riusciti a fare, ma soprattutto per quello che ero riuscito a fare anche io. Non avrei mai immaginato di riuscire a dare quell'aiuto, e che poi ho dato, in una finale mondiale.

Il tuo record personale nell'inseguimento individuale era di 4'15''. Ti aspettavi di scendere sotto i 4'10'' e di migliorarti di ben 7 secondi?

© Foto di SWpix

Ho partecipato a questi mondiali con l’obiettivo di battere questo mio record personale. Sono andato a Berlino certo di arrivare vicino ai 4’10”, in seguito ad allenamenti fatti nel velodromo di Montichiari e, grazie alla preparazione di Marco Villa, sentivo che stavo bene ma sinceramente non avrei mai immaginato di raggiungere in così poco tempo il traguardo dei 4’08”.

Oltre ai tanti complimenti (ricevuti anche da Davide Cassani), a fine mondiale Marco Villa ha detto che dovresti migliorare nella posizione aerodinamica e nella distribuzione dello sforzo. Sei d'accordo con lui?

Sono molto d’accordo con lui, di esperienza in pista ne ho poca, io so solamente che devo continuare ad ascoltare i consigli che mi dà Marco, e sono sicuro che più mi allenerò e seguirò i suoi consigli, più riuscirò ad ottenere una maggiore distribuzione dello sforzo e una migliore posizione aerodinamica.

Quanto ti hanno aiutato il CT Marco Villa e i tuoi compagni in questo percorso?

© Foto di SWpix

Devo dire che tutti mi hanno aiutato molto. I ragazzi mi hanno dato dei consigli molto validi per quanto riguarda la gestione della tensione che si accumula durante i tempi vuoti tra una gara e l’altra. Il CT Marco Villa, invece, mi ha aiutato a crescere moltissimo sotto l'aspetto della gestione dello sforzo in un inseguimento sia individuale che a squadre.


Quanto conta la preparazione fisica e quella mentale nel preparare una gara o raggiungere un obiettivo?

Le due preparazioni si equivalgono perché la disciplina è corta e in più devi essere concentrato in quell'esatto istante, e ovviamente non puoi permetterti di fare errori.

Quanto è difficile conciliare l'attività su strada e quella su pista anche con un calendario sempre più intenso?

C’è un ottimo lavoro di équipe tra me e Andrea Fusaz del CTF Lab per riuscire a far combaciare al meglio sia le gare sia gli allenamenti di entrambe le discipline.

Tuo papà Flavio è stato un grande ciclista, tuo fratello Matteo quest'anno correrà per il Danieli 1914 Cycling Team. Insomma, come si dice "buon sangue non mente"! Quando hai cominciato a praticare ciclismo? E quando hai capito di avere un “buon feeling” con la pista?

Ho iniziato a praticare ciclismo da piccolissimo, all’età di quattro anni, per divertimento con la MTB nel Jam’s Bike Team Buja, squadra fondata da mio papà e da Marco Zontone, per poi passare a praticare strada da allievo primo anno con la Bujese, mentre dal secondo anno allievo fino al passaggio con il Cycling Team Friuli ho corso con la ciclistica Sacilese, seguito da un bravo Ivano Rosso ed ha un ottimo presidente Stefano Liani. Fin dalle prime pedalate che ho fatto in pista ho capito che quella era la disciplina giusta per me.

Prima di una gara c'è qualcosa di particolare che fai?

Sinceramente cerco di incanalare i miei pensieri sulle azioni che farò durante la gara. Soprattutto nelle gare in pista mi piace ascoltare la mia musica preferita per concentrarmi al meglio.

Le Olimpiadi di Tokyo sono state rimandate al 2021. Sei d'accordo con questa decisione? Verrebbe da dire che hai un anno in più per crescere e prepararti al meglio...

Sono pienamente d’accordo con la decisione che è stata presa, e credo personalmente che il periodo che precederà le Olimpiadi sarà sicuramente un’occasione per potermi e poterci migliorare ancora a livello di nazionale.

Per concludere, da buon friulano che corre in una squadra friulana, raccontaci quali sono i tuoi luoghi e le tue salite preferiti in cui ami allenarti.

Premettendo che il Friuli ha dei luoghi e delle strade stupende in cui allenarsi, cambio i giri e le zone dove vado a fare allenamento ogni giorno anche in base ai tipi di allenamento che devo svolgere.


Ringraziamo Jonathan Milan per la sua disponibilità e gli auguriamo una stagione (appena riprenderà) ricca di soddisfazioni, certi di rivederlo trionfare più e più volte e di ottenere ottimi risultati!

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